I SENSI DI COLPA: COSA NE FACCIAMO?

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Per chi non se ne fosse ancora accorto, siamo entrati in una nuova era dello spirito. Lasciamo per il momento da parte i discorsi sui cambiamenti vibrazionali ed energetici di Madre Terra e di noi esseri umani, che certo sono importanti ed anche utili, ma solo per chi ha già acquisito gli strumenti necessari per comprenderli. La maggior parte di noi ha contingenze più immediate: blocchi non solo psicologici ma energetici. O, detto in altro modo, difficoltà emotive e mentali che si trasformano in veri e propri ostacoli esistenziali. Ceppi ai piedi che ci impediscono di procedere come vorremmo.

Uno degli ostacoli più comuni e allo stesso tempo più gravi per lo sviluppo della nostra spiritualità, cioè del nostro modo di essere più vero e profondo, sono i sensi di colpa.
I sensi di colpa ci rendono dolorosamente passivi di fronte alla vita perché ci immobilizzano, ci impediscono il movimento, qualunque sia la direzione in cui vorremmo andare. I sensi di colpa sottraggono energia, perché ci tengono sempre occupati a pagare un debito che non si estingue mai. Un debito che non sappiamo più da dove provenga: la sua origine si è persa nel tempo o in giro per la nostra testa. La sua voce però è sempre molto vicina, e forte.
La sensazione di essere indebitati a vita, di dover pagare per qualcosa che non sappiamo cos’è, in qualche modo ci rende vittime. Di cosa? Delle circostanze, ma soprattutto degli altri. Infatti, se non prendiamo iniziative, non ci imponiamo, non chiediamo per noi, non scegliamo per noi… possiamo essere certi che arriverà (se già non c’è) qualcuno che si assumerà questo incarico. Qualcuno che ci dirà cosa dobbiamo fare e non fare. In fondo, ogni schiavo ha bisogno di un padrone.
È uno stato molto insidioso, che di fatto porta all’impotenza.

Nelle depressioni gravi, un sintomo che i malati e le malate accusano è proprio di soffrire di enormi sensi di colpa, tanto inspiegabili da un punto di vista razionale, quanto irrefrenabili e inestinguibili. È un modo di vivere paralizzante. Può portare all’incapacità di affrontare anche le più comuni attività quotidiane (per esempio, si vorrebbe vestirsi, prepararsi e uscire di casa, ma… non si riesce). Se vi trovate in queste condizioni, occorre prendere atto che si tratta di un disturbo profondo, e che avete il diritto di chiedere aiuto e di riceverlo. Ricordatevi sempre che questa afflizione non fa di voi delle nullità: è solo che una ferita superiore alle vostre forze ha preso momentaneamente il comando della vostra vita. Questa ferita è una forma di sofferenza transitoria, anche se molto debilitante. Ma è anche uno dei disturbi psicologici che gli psicoterapeuti conoscono bene e per i quali sono state trovate molte ed efficaci forme di intervento. Ci vorrà del tempo perché la ferita si rimargini e sparisca.

Alcune persone dotate di una visione sottile hanno osservato che il campo energetico di chi soffre di sensi di colpa è segnato da solchi profondi, dai quali esce del sangue, come se avesse subito delle frustate, soprattutto sulla schiena. Chi è tormentato dai sensi di colpa è in preda ad una costante emorragia di energie. In questo periodo storico, il mondo spirituale abitato dagli Esseri di Luce richiede che ci liberiamo da queste forme di pensiero autodistruttive e ci esorta ad un deciso lavoro interiore di guarigione.

Il grande aiutante spirituale nei processi trasformativi delle nostre parti ombra (di cui i sensi di colpa fanno parte, visto che sono aspetti disfunzionali, cioè che ci fanno soffrire) è l’Arcangelo Uriel. È Lui che protegge e sostiene la nostra continua alchimia interiore. Possiamo invocarlo perché ci aiuti a trovare una via in questo particolare tipo di difficoltà: gli Esseri di Luce sanno quanto sia faticoso per noi cambiare, ma sanno anche quanto questo sia importante, e se li chiamiamo in nostro soccorso con coraggio, fede e la ferma intenzione di diventare delle persone migliori… arrivano, manifestandosi in molti modi.

È probabile che non ci crediate, ma intanto potete tenere questo pensiero da parte, anche come un’opzione un po’ “fantasy”. Questa opzione col tempo diventerà una possibilità che vi date. E poi, magari, una realtà intima e benefica alla quale vi verrà naturale rivolgervi: per molti sensitivi il rapporto con gli Angeli si è creato ed ha funzionato così, senza manifestazioni spettacolari, ma in una progressione impercettibile e delicata.

Dobbiamo sapere che oltre alle psicoterapie ed agli aiuti angelici abbiamo a nostra disposizione anche dei rimedi più semplici e terreni. Numerosissime indicazioni, suggerimenti e tecniche di autoaiuto sono state messe a nostra disposizione negli ultimi anni, e spesso le donne si sono dimostrate fenomenali nell’inventarle e nel proporle. Sono creative, simpatiche, pratiche e se ci facciamo caso ci accorgiamo di quanto le loro esperienze di vita siano presenti nelle loro istruzioni. Per questo ciò che consigliano spesso funziona ed è anche molto semplice da mettere in pratica. Si tratta di investire un po’ di tempo e un po’ di coraggio per iniziare. Trovate alcuni esercizi nell’articolo “Consigli pratici per combattere i sensi di colpa”

Shakti Gawain, nel suo famoso libro “Vivere nella Luce“, ci indica alcuni esercizi utili per lasciarci alle spalle i nostri eterni sensi di colpa e la paura che abbiamo del giudizio degli altri.
Ecco di seguito la sua lista delle cose da fare (naturalmente senza che ci sentiamo costretti a farle o… in colpa per non averle fatte!)

La lista di Shakti Gawain
  • Abbandonare una festa o una riunione perché non volete proprio rimanerci (anche se temete il giudizio degli altri o non volete perdere qualcosa di interessante).

  • Confessare a una persona che ne siete attratti, o che vorreste conoscerla, o che la amate, o comunicarle qualcosa perché è piacevole essere aperti e dire la verità (anche se temete di essere rifiutati e ciò vi fa sentire molto vulnerabili e, comunque, non lo ritenete appropriato).

  • Frequentare lezioni di canto, musica, danza, perché vi piacerebbe suonare uno strumento o ballare (anche se ritenete di non avere nessun talento, o di essere troppo vecchi per imparare).

  • Non recarvi al lavoro perché sentite che vorreste dedicare a voi stessi una giornata tranquilla a casa, stesi al sole, o sdraiati nel letto (anche se vi recate sempre al lavoro e ritenete che sia assolutamente irresponsabile stare a casa se non siete ammalati, oppure se temete di poter perdere il vostro posto di lavoro).

  •  Non fare un favore a chi ve l’ha chiesto, perché non volete e sapete che provereste risentimento se lo faceste (anche se temete di essere egoisti o che potreste perdere un amico o inimicarvi un collega).

  • Spendere un po’ di denaro per qualcosa di speciale per voi o per qualcun altro, solo perché vi fa sentire bene (anche se generalmente siete molto parchi e, forse, sentite di non poter realmente affrontare tale spesa).

  • Esprimere la vostra opinione su un argomento perché siete stanchi di fingere di essere d’accordo con gli altri (anche se normalmente non osereste farlo).

  • Comunicare alla vostra famiglia che non preparerete la cena perché non ne avete voglia (anche se temete di essere una cattiva moglie e una madre trascurata, o la vostra famiglia potrebbe scoprire che può fare a meno di voi e la vostra identità ne sarebbe sconvolta).

  • Non prendere nessuna decisione riguardo una situazione precisa perché non siete sicure di ciò che provate (anche se a causa di ciò vi sentite a disagio).

  • Iniziare un’attività in proprio perché sentite profondamente di potercela fare (anche se non avete mai intrapreso nulla di simile prima d’ora).

È importante sapere che i sensi di colpa ci sottraggono una parte di noi, utilizzano le nostre stesse energie per ostacolarci, imprigionarci e impedirci di chiedere aiuto se ne abbiamo bisogno. È altrettanto importante tenere presente che ci sono molti modi di affrontare i sensi di colpa, a seconda di quale forma assumono, di quanto intensamente interferiscono con la nostra vita. Nel coraggioso percorso che si intraprende per eroderli, confinarli, togliere ad essi giurisdizione sul nostro essere, si scopre, magari dopo un po’, che anche il tempo è dalla nostra parte…

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