Raccontare l’orto: topinambur
Il TOPINAMBUR
Questa verdura ha in Inghilterra un nome: Carciofo di Gerusalemme, che è un grosso equivoco perché ha pochissimo a che fare con un carciofo e niente con Gerusalemme. Questo girasole con le radici tuberose fu chiamato carciofo perche i primi coloni europei in America ritenevano che i tuberi avessero il sapore dei veri carciofi, e di Gerusalemme perché gli italiani chiamavano “girasoli” i fiori che si giravano verso il sole, e il nome fu malinteso dagli Inglesi per Gerusalemme. Il topinambur è tanto simile al girasole che è quasi la medesima pianta; la differenza e costituita dal fatto che i fiori del primo e i noduli radicali del secondo sono rispettivamente più piccoli. Le radici del topinambur in realtà non hanno il sapore dei carciofi, tuttavia non si può essere d’accordo con John Goodyer, citato nello Herball di Gerard, che “in qualunque modo siano preparati sono cibo più adatto al maiale che all’uomo”. Lovelock ci dice che quando la pianta fu introdotta in Inghilterra nel 1616, attraverso la Francia e il Canada, dove cresceva allo stato selvatico, veniva usata per confettura, ma l’abuso che ne fecero i pasticceri le fece perdere popolarità. La radice contiene inulina, una sostanza che lo rende indigesto, ma il suo aroma particolare può essere delizioso.
LA COLTIVAZIONE
Ama un terreno leggero. Seppellite i tuberi nel terreno a una decina di centimetri di profondità e abbastanza vicini gli uni agli altri da soffocare tutte le erbacce. Quanto più buono è il terreno, tanto migliore sarà iI raccolto, ma una volta che ha preso piede, vi sarà difficile liberarvene.
GLI USI
Fu il botanico napoletano Fabio Colonna che descrisse il topinambur come Flos solis o Aster Peruvianus da un esemplare coltivato nei giardini del Cardinale Farnese. Era anche conosciuto come Chrysanthemum Tuberosum Indicum. È alimento ottimo per i malati di diabete, dato l’alto contenuto di inulina e derivati. Squisito il soufflé di tobinambur per un pranzo chic.