Raccontare l’orto: ribes
Il RIBES
I piccoli chicchi del ribes sono efficaci contro il maldischiena e provocano l’emissione di urina. Nondimeno non sono consigliabili per la milza perché creano ostruzioni. A che frutto si riferiva però Boorde in queste sue note mediche chiamandolo “currant”? Si fa una gran confusione attorno alla parola inglese “currant”. I currants che vendevano i droghieri sono piccoli chicchi d’uva senza semi che sono stati seccati al sole. Il nome che vien loro dato proviene da Corinto, luogo da cui giungeva in Inghilterra questo prodotto. Ma il vecchio currant inglese era, come sottolinea Kettner, originariamente curran, una delle molte forme della vecchia parola inglese cran, che significa rosso. Abbiamo il cranberry (mirtillo rosso), il cranesbill (una specie di geranio, rosso), il herring cran (un cestino da aringhe che originariamente era fatto di salice rosso), il carberry (un nome locale per il ribes rosso) e molte altre parole che discendono dalla radice cran o car, e che hanno sempre qualcosa di rosso.
Il ribes nero è una notevole fonte di vitamina C, il ribes rosso produce un vino superbo e il ribes bianco ha il gran merito di esser piuttosto raro. Anche l’uvaspina produce uno dei migliori vini di campagna e nell’austero clima britannico prende il posto di frutti più appetitosi ma meno disponibili.
LA COLTIVAZIONE
I ribes si riproducono bene per talea. L’uvaspina può venir tumulata: seppellite un vecchio cespuglio, escluse le punte dei rami, nel terreno, durante l’estate, poi rimuovete dolcemente la terra all’avvento dell’autunno. I rami avranno messo nuove radici. Tagliateli e piantateli.
GLI USI
Nativi di diverse parti d’Europa, questi frutti con tutte le loro varietà hanno trovato molto successo specialmente in Inghilterra, dove sono spesso coltivati contro i muri. Molto meno diffusi e ricercati sono da noi, che abbondiamo di frutta squisita. Ma specialmente il ribes nero è ricchissimo di vitamina C e perciò prezioso: preparatene deliziosi succhi per bevande, che sono ottime contro lo stress, le artriti e i disturbi al fegato.