Raccontare l’orto: ravanello

da | L'orto curioso

Il RAVANELLO

Il ravanello si usa fin dai tempi piu antichi. Si ritiene che i costruttori egiziani delle piramidi ne mangiassero gran quantità, assieme all’aglio e alla cipolla. Probabilmente riuscivano a mettere in posizione quei massi immensi col loro fiato. I Greci ne avevano una stima così alta che avevano messo un ravanello d’oro nel tempio di Delfi. Plinio ci informa che i Romani estraevano un olio dai semi di ravanello, ma consideravano la radice in se stessa “una dicta volgare”. Ippocrate la condanna decisamente. Evelyn dice che i ravanelli erano ritenuti capaci di “cacciare i vapori del vino”. Lemery ci assicura che eliminano “la pietra dalle reni e dalla vescica, e sono una buona cura contro la colica renale…” Boorde mette in guardia dal consumarli chi soffre di gotta, mentre Tournefort annota che se i ravanelli vengono raccolti “allo svanire della luna” curano i calli dei piedi. Ad ogni modo Tournefort personalmente è “convinto che la medicina avrebbe il medesimo effetto sia sotto l’influsso della luna nuova che di quella piena, così che io spero che nessuno dia retta a simili superstizioni in questo o in alcun altro caso”. E noi, che siamo ghiotti appassionati di ravanelli in insalata per quel sapore che fa il solletico al palato, siamo perfettamente d’accordo con lui.

LA COLTIVAZIONE

Seminate i semi in trincee in un terreno umido e ricco a pochi per volta ma spesso, così da avere una scorta continua di giovani e teneri ravanelli. Maturano nel giro di quattro-sei settimane.

GLI USI

Galeno credeva il ravanello semplicemente un buon aperitivo. I medici sassoni lo prescrivevano contro le ostruzioni del fegato e le tossi persistenti. Voi, mangiatene in quantità se vi piace, decoratene i vostri piatti, ma non gettate le foglie, ruvidette e pizzicose: mescolatele alle insalate o fatene una zuppa semplice e deliziosa, aggiungendo patate a pezzetti.

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