Raccontare l’orto: peperone

da | L'orto curioso

Il PEPERONE

Cristoforo Colombo, nientepopodimeno, fu il primo ad importare il peperoncino nel Vecchio Mondo, e così diede il via a uno di quei pasticci linguistici che fanno impazzire i giardinieri. Perché, dal momento che il peperoncino bruciava in bocca lo chiamarono “pepe”; ma il pepe (Piper nigrum) viene da una famiglia tutta differente, quella delle Piperaceae, e cresce sulle liane lungo la costa del Malabar in India. Il peperoncino era coltivato nell’America Centrale già nel 7000 a.C.; ne esistono molte varietà, non tutte pepate. Alcune, come i grossi peperoni a campana, sono abbastanza blandi da poter esser mangiati verdi e immaturi; altri, come quelli lunghi, a cono, o rossi, e il chili, come ammonisce Evelyn “hanno conseguenze pericolose; essendo di una qualità tanto più acre e terribilmente pungente”. Sarebbe interessante sapere come fosse la cucina indiana – che fa tanto uso del chili – ai tempi precolombiani, prima che i portoghesi portassero la pianta in India nel XVI secolo. In India, secondo il Clusius nel suo Exoticorum (1605), era coltivato col nome di Pepe del Pernambuco. Suppergiù nella medesima epoca Gerard narra che i peperoncini erano “molto noti nei negozi a Billingsgate col nome di pepe Ginnie” (della Guinea).
I molti membri della tribù del peperone sono tanto diffusi per il mondo per il loro aroma ma anche – probabilmente – perché sono una delle fonti più ricche di vitamina C.

LA COLTIVAZIONE

Come frutti hanno bisogno di una temperatura di almeno 18 gradi o non fruttificheranno. Otterrete un miglior raccolto sottovetro. Trattateli come i pomodori: piantateli profondi, pacciamate generosamente, innaffiate abbondantemente quando sono giovani, ma sempre le radici, mai la pianta

GLI USI

Il peperone verderossogiallo è il simbolo della cucina solare e protagonista di stupendi piatti, ma anche crudo, croccante e polposo, è ottimo nelle insalate miste. Favorisce la digestione per il suo contenuto di capscina e inoltre stimola le ghiandole dello stomaco, le salivali e quelle del pancreas. Sconsigliato invece ai diabetici e agli uricemici.
Con il peperoncino si preparano anche oli e aceti aromatici e si insaporiscono formaggi e salsicce.

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