Raccontare l’orto: pastinaca

da | L'orto curioso

LA PASTINACA

“Essendo la selvatica migliore di quella coltivata” dice Culpeper della pastinaca, “appare evidente che Nostra Signora Natura è il medico migliore”. Culpeper riteneva efficaci tanto la radice quanto i semi, con l’aggiunta di altre cose meno delicate, contro “i morsi dei serpenti”. Lemery pensava che la pastinaca giovasse nella cura delle ferite e tenesse lontani i vapori. Quanto a Parkinson, scriveva così: “La radice di pastinaca è un cibo sovrano, ed è molto usata, bollita e stufata col burro, soprattutto durante la Quaresima”. Il motivo per cui veniva molto usata durante la Quaresima è che la radice può restare tranquillamente nel terreno durante tutto l’inverno, senza esser danneggiata dai geli. In realtà i geli la migliorano. Tournefort annotava che durante la Quaresima “è più dolce perché il succo si è maturato durante l’inverno, ed è appetita specialmente in tale stagione tanto per il sapore gradevole quanto per la salubrità. Perché sotto ogni aspetto non è mai cosi eccellente fino a che non è stata toccata dal freddo”. La pastinaca selvatica cresce vicino al mare in molte parti dell’Europa del Nord. La varietà coltivata è stata ricavata dalla selvatica per selezione; la migliore fu prodotta dal professor Buckman tra il 1848 e il 1850. La chiamò “Studente” ed ha costituito la base per la maggior parte delle varietà moderne. Una curiosità: il nome russo della pastinaca è Pasternak.

LA COLTIVAZIONE

Seminate i semi in un buon terreno ben lavorato nella prima primavera. Se seminate tardi a primavera otterrete delle piante più piccole, che saranno di un gusto più dolce durante l’autunno ma meno adatte ad esser conservate durante il lungo inverno.

GLI USI

La pastinaca selvatica è comune nelle zone erbose, vicino ai sentieri di molte parti d’Europa. Erano sicuramente queste radici selvatiche che usavano i Greci e i Romani; Plinio ci parla del loro sapore forte anche dopo la cottura. In cucina se ne possono preparare ottimi passati, magari mescolando pastinache e carote. Con le radici e i frutti si ottiene una tisana dalle virtù diuretiche.

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