Raccontare l’orto: cavoletti

da | L'orto curioso

I CAVOLETTI DI BRUXELLES

Secondo Lovelock, i cavoletti di Bruxelles “annegano nel disprezzo che provano per essi i membri del Commonwealth”. Seguita raccontando che i Belgi amano pensare che siano stati introdotti da Giulio Cesare, ma di questo fatto non esiste la prova. Sembra che nessuno sia certo se la pianta fosse portata in Inghilterra dal Belgio o chi abbia insegnato agli anglosassoni a cuocerli fino ad avere la “consistenza di un arancio appassito”. Gli inglesi, ci scommetterei, non avevano bisogno di lezioni; ci sarebbero arrivati da sé. Ora, ci sono due cose che vanno dette a proposito dei cavoletti. La prima è che non dovete privarli della vita con la bollitura. Andrebbero gettati nell’acqua bollente e salata, estratti prima che siano diventati troppo molli, asciugati e mangiati immediatamente. Oppure, e questa ricetta è anche migliore, vanno bolliti parzialmente e poi arrostiti o gettati nel sugo d’arrosto bollente. La seconda cosa è che non dovete mangiare i cavoletti in ogni epoca dell’anno. Il momento giusto è tra la prima gelata e un punto nel tardo inverno quando o il gelo li ha distrutti o si sono aperti troppo e sciupati e non meritano più il nome di cavoli. È vero, le cime possono essere mangiate anche più tardi, ma in questo caso la cosa migliore è appendere le piante nel pollaio a testa in giù per i pulcini.

LA COLTIVAZIONE

I cavoletti hanno bisogno di un terreno consistente, gran quantità di letame o composta, copertura di terra a intervalli regolari e di tutori se crescono troppo alti.
Quando i cavoletti sono pronti, coglieteli partendo dal basso verso la cima dei fusti.

GLI USI

I Belgi si sono innamorati di questa verdura molti secoli fa, al punto da darle il nome della loro capitale, noto in tutto il mondo. Naturalmente, li cucinano magnificamente. Fra le varie ricette, delizioso è il souffle. Fate bollire i cavoletti (tagliate il torsolo, levate le foglie più esterne, incidete la base), passateli, unite delle patate lesse e schiacciate tutto in purea. Aggiungete burro, sbattete bene, unite panna, formaggio grattugiato, 4 tuorli e le chiare montate a neve, un po’ di maggiorana tritata. Ponete nello stampo e poi in forno. Auguri.

error: Azione disabilitata