UNA TESTIMONIANZA SUL CORPO ASTRALE: LA MUSICA E IL RIMPROVERO

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Una donna di mezza età di nome Caroline Larsen decise di ritirarsi presto, una sera, per ascoltare, a letto, la musica eseguita dal complesso da camera di suo marito, che suonava Beethoven nel salotto al piano di sotto. Mentre era a letto ancora sveglia, la signora Larsen si sentiva in uno stato d’animo dolcemente sentimentale causato dalla musica, quando improvvisamente il suo tranquillo godimento si mutò in una sensazione “di profonda apprensione e oppressione”. Ella sentì il suo corpo intorpidirsi a poco a poco fino a rimanere in uno stato totalmente catalettico. Ebbe una momentanea perdita di coscienza, quindi si ritrovò in piedi sul pavimento di fianco al letto e molto sorpresa di vedere una sconosciuta distesa là dove era stata lei stessa fino a un momento prima.
Ma non era una sconosciuta. Era il suo piacevole viso di donna di mezza età e il suo corpo “con le braccia e le mani… rigide e senza vita strette lungo i fianchi”. Si guardò intorno per la stanza e trovò ogni cosa al suo posto come prima. Poteva ancora sentire la musica. Il secondo violino leggermente fuori tono, il violoncello un poco troppo forte. La sola circostanza innaturale era che si trovava in un altro corpo, diverso da quello che conosceva.
Decise allora di mettere alla prova il suo nuovo involucro. Rispondeva bene come il vecchio e anche meglio. Camminò con passo elastico fino alla porta e la varcò passando nell’anticamera. Cercò di accendere la luce del bagno ma la sua mano passò attraverso l’interruttore. In realtà non aveva bisogno di illuminazione poiché la camera era rischiarata da una “luce bianca piuttosto forte” che emanava dal suo corpo e dal suo viso. Quando si guardò allo specchio, ebbe una sorpresa. Non vide una donna di mezza età ma una giovane assai graziosa di diciotto anni, proprio la ragazza che si ricordava di essere stata. Il suo volto e il suo corpo erano un poco trasparenti. I suoi occhi erano assai più luminosi di quelli fisici e “brillavano di uno splendore tale che lo specchio rifletteva i loro raggi penetranti”. Non indossava la sua camicia da notte ma “il più grazioso abito bianco e splendente che si possa immaginare”.
La musica, che non aveva mai cessato di udire, era adesso di Mendelsshon, e non più di Beethoven. Divertita, decise di scendere al piano di sotto e di farsi vedere dai musicisti nel suo nuovo aspetto. Saltellò gaiamente nell’anticamera, deliziata dalla luminosità del suo corpo che ora poteva muovere “con la libertà del pensiero”. Mentre scendeva le scale, la musica si faceva sempre più forte, proprio come sarebbe successo se l’avesse ascoltata con le orecchie fisiche.
Ma accadde una cosa strana. In piedi sulle scale c’era uno spirito femminile che le sbarrava la strada.
“Dove stai andando?” domandò la donna. “Torna nel tuo corpo”.
Alquanto dispiaciuta, la signora Larsen si voltò, risalì le scale, e attraversata l’anticamera entrò nella camera da letto. Diede un’occhiata al suo corpo fisico, ancora immerso in una quiete mortale, con un certo disappunto, ma sapeva che avrebbe dovuto rientrarvi. Un istante dopo lei, cioè la sua coscienza, era di nuovo in esso, e con esso si risvegliò.
La signora Larsen ebbe molte esperienze astrali dopo questa prima, e le descrisse in un libro, I miei Viaggi nel mondo degli spiriti, pubblicato nel 1927. Stava sognando? Essa ci assicura di avere avuto la proiezione in stato di perfetta veglia, mentre ascoltava la musica. Durante la sua esperienza extracorporea, continuò ad ascoltare l’esibizione del complesso, che seguiva un programma poi confermato dal marito.

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